Quelli che non sanno
quello che non sanno...
(in sette battute)
 
1. Ci sono quelli che non sanno quello che non sanno,
ma sono umili e lo riconoscono.
 
 
Il 27 Ottobre del 1921 Albert Einstein tenne una 'lectio magistralis' in lingua italiana [lezione del Maestro] nell'Aula Magna del 'Palazzo del Bo' dell'Università di Padova:
 
 


Università di Padova (I)
Aula Magna - Palazzo del Bo


 
  "A motivarlo, oltre a un consolidato legame con l'Italia [infatti il padre di Einstein, Hermann, morì a Milano], è stata la volontà di rendere omaggio al matematico Gregorio Ricci Curbastro che dal 1880 insegnava all'università padovana, e aveva posto le basi della teoria degli spazi curvi di ogni dimensione.../ ..."

 
 

 
  La visita avveniva anche al seguito di quindici lettere del 1914, in cui Einstein aveva corrisposto col 'prodigioso' allievo di Ricci Curbasto, Tullio Levi-Civita:

"«Ammiro il suo metodo di calcolo, dev'essere bello cavalcare sul cavallo della vera matematica attraverso questi campi, mentre uno come me si deve accontentare di andare a piedi».
E sempre Einstein, il 2 aprile scriveva: «Una corrispondenza così interessante non mi era ancora capitata. Dovrebbe vedere con quale ansia aspetto sempre le sue lettere»


Brani tratti dall'articolo (UNIPD):
"Einstein, la relatività e la matematica padovana:
100 anni dopo la sua visita all'università di Padova"

 
 
2. Ci sono quelli che non sanno quello che non sanno,
ma che invece hanno 'diritto'.


 


 
"Crown of creation" ("Culmine della creazione")
Un album dei Jefferson Airplane.
 
3. Ci sono quelli che non sanno di non sapere
quello che non sanno,
e sono pure spacconi.

 
 

 
 
Cosa è, dunque, il bene?
La conoscenza della realtà.
Cosa è il male?
L'ignoranza.


Lucio Anneo Seneca 
(Corduba, 4 a.C. - Roma, 65 d.C.)

 
 


"Après moi le déluge", Luigi XV
Dopo di me il diluvio

 
 
4. Ci sono quelli che non sanno quello che non sanno,
ma sanno che volendo, chiunque potrebbe arrivare
a pensarlo (soprattutto loro).


 
  "La cosa più difficile di tutte è di trovare un gatto scuro in una stanza buia,
soprattutto se il gatto non c'è."


Confucio
(551 a.C. - aprox. 479 a.C.)


 
 
5. Ci sono quelli che non sanno quello che non sanno,
ma sanno che se loro non ne sanno di più,
è perché comunque sarebbero cose da oziosi.

 
 
"...Tornando ai nostri discorsi sulla stupidità dei calcolatori" - in verità non se n'era mai parlato in quei termini ma era quello che Remo aveva sempre avuto in mente - "...stavo pensando che sarebbe anche facile dimostrarla attraverso un'analogia. Mi riferisco alla distinzione che si fa spesso tra la musica di Haydn e quella di Mozart... (o di Beethoven o dei grandi italiani ovviamente)" - e Chiara guardò Mirko [il suo compagno] scettica che ne avrebbe capito il senso (quella era musica pretenziosa le diceva sempre, da vecchi, solo se era in vena sarcastica magari 'ammetteva' che per certe occasioni era la più adatta, per esempio dentro agli ascensori dei grattacieli')..."

Brano tratto da:
'Anita. Coro a bocca chiusa'

di Luigi de Silvestris

 
 
6. Ci sono quelli che non sanno quello che non sanno,
ma sanno che se loro non sanno altro,
è perché non ne hanno mai sentito la necessità,
 anche se non sanno quello che è...


 
 

"The mistery of the ordinary" - René Magritte
(Lessines-B, 1898 - Bruxelles, 1967)

 
 
7. Ci sono quelli che non sanno quello che non sanno,
ma sanno che siccome sanno bene quello che sanno,
sanno che quello è tutto che dovranno mai sapere.


 
  "Siamo solo un'animuzza
che sorregge un cadavere!"


Marco Aurelio Antonino Augusto
(Roma, 121 d.C. - Sirmio o Vindobona, 180 d.C.)


 
 
Poi ci sono quelli che avrebbero voluto saperlo,
 ma non hanno potuto.

 
 


Se l'avessero saputo...
Se l'avessero visto...
Se l'avessero sentito...
 
 
Beethoven "Sonata al chiaro di Luna"
Op 27 Mov 2, 3 - 7.38 min.
Valentina Lisitsa pianist
https://www.youtube.com/watch?v=UHd8jwXBzXE
 
 

 
     
   
     
  25/11/2023